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Arezzo Celtic Festival è una manifestazione storica che nasce ad Arezzo nel giugno 2014 da uno dei
progetti promossi dell’Associazione Cerchio Delle Antiche Vie.
Il Cerchio Delle Antiche Vie è un’associazione culturale, costituita dal presidente Associato Sig.ra
Fabrizia Malatesti, fondata nell’anno 2012 in Arezzo con sede legale in via G. Pietri, che si occupa da sempre di promuovere, ricordare e ridare lustro ad antiche tradizioni folcloristiche autoctone.
Il Direttore e organizzatore della manifestazione di Arezzo Celtic Festival è il Sig. Mauro Melis, Vice
Presidente e associato dell’associazione Cerchio Delle Antiche Vie, il quale si occupa di gestire,
assemblare e ideare ogni aspetto dell’Evento, avvalendosi sempre di validi professionisti e collaboratori specializzati in ogni settore, come l’ illustre Aretino Massimo Giuntini, conosciuto in tutta Europa per la sua passione dedita all’Irlanda e alla musica folk.
La manifestazione giunta alla quarta edizione, ha trovato particolare riscontro ed esclusività, dopo
un’attento studio e maturata esperienza nell’assistere e nel partecipare ad innumerevoli simili feste su territorio nazionale, arricchendo Arezzo Celtic Festival di un valore aggiunto, sul quale la nostra
associazione ha puntato fin dall’inizio; ovvero rendere il pubblico partecipe della Storia e della
rievocazione. Chiunque volendo può decidere di interagire con i figuranti stessi, rappresentati da esperti clan di rievocatori. All’interno della festa gli spettatori sono viaggiatori del tempo, e possono decidere di far parte della vita che si svolgeva al tempo negli accampamenti, potendo con questi, giocare con antichi intrattenimenti ludici, riassaporare pietanze e scatenare emozioni attraverso i profumi e i suoni che un tempo riecheggiavano nella città di ARRETIUM.
Questo è il più importante degli obbiettivi che la nostra organizzazione si è prefissa ad ogni edizione, e per il quale lavoriamo ogni anno al fine dii arricchirne sempre più i contenuti, curandone gli aspetti e promuovere continue iniziative per rendere Arezzo Celtic Festival una manifestazione storica che possa crescere al punto di essere conosciuta non solo su territorio nazionale ma anche internazionale; Il nostro obbiettivo è far divenire questa manifestazione il vanto dalla nostra comunità, motivati dalla crescente presenza di pubblico che ci ha sempre dimostrato il suo assenso, motivandoci su quanto possa divenire bello e conviviale una manifestazione simile nella nostra città, ma soprattutto importante ai fini della memoria del passato e di quanto possa renderci fieri, di poter vivere, e «rivivere» in una città ricca di storia e cultura come la nostra.
La rievocazione, ai giorni d’oggi, risveglia sicuramente curiosità e attenzione da parte di tutti, farne parte è ancor più motivo di istruzione e se può creare un giusto clima di convivialità e conoscenza anche di altri popoli vissuti in queste zone di cui se ne conosce una latente storia, deve poter aver ancora modo di crescere, poiché Celtic Festival è e fa parte di Arezzo.
Come organizzazione culturale che si è sempre occupata delle tradizioni non solo locali, Il Cerchio Delle Antiche Vie, è sempre stato attento studioso delle storie, dei miti e delle leggende di ogni luogo, che sanno incantare ed affascinare chiunque, stimolandone la fantasia e capaci di stupire, spiegare talvolta anche usi e costumi moderni. Ovviamente la manifestazione viene strutturata organizzata e diretta con l’ausilio di più figure competenti che se ne occupano e ne gestiscono ogni aspetto, sia esso pubblicitario, organizzativo dei clan storici, dei gruppi musicali e degli spettacoli, del mercatino tematico e dei mestieri, di ristorazione, di intrattenimento ludico per grandi e piccoli, ma anche di accoglienza e di divulgazione informativa sia storica che di interesse collettivo.
I caratteri principali della festa ruotano su questi caratteristiche, e le sue caratteristiche rievocative
puntano su tre principali finalità.
Accoglienza e divulgazione ai fini di una sempre maggiore attrazione turistica Offerta di un servizio alla comunità e alle persone che divenga una esperienza da rivivere ogni anno come atteso evento estivo capace di riunire giovani famiglie e comitive Divulgare la storia antica promuovendo anche siti archeologici e musei affini
IL PERIODO STORICO
DI RIFERIMENTO DELLA MANIFESTAZIONE.
per combattere i Romani ma senza successo. Accresciutasi la potenza romana aumentò la pressione verso le popolazioni etrusche (310 a.C), ma l'instabilità della presenza di legioni romane presso questi territori, diede modo all'animo etrusco di tentare più volte di ribellarsi al nuovo dominio.
Successivamente, Arezzo riuscì a mettere in piedi una lega di popoli (ivi compresi i Galli) per lottare
contro Roma, ma questa nel 295 a.C. ebbe il sopravvento, per cui Arezzo e alleati dovettero fare atto di sottomissione a condizioni molto dure. Nel 285 a.C. avvenne l'invasione dei Galli Senoni che strapparono Arezzo ai Romani, i quali persero 13000 soldati con i loro ufficiali. Arezzo dopo questo disastro fu sottoposta al saccheggio e alla distruzione da parte di questo popolo gallico. Solo quando Roma nel 284 a.C. riuscì a rialzarsi, Arezzo fu ricostruita e protetta da nuove mura.
Nel III secolo a.C. si può dire che la romanizzazione dell'Etruria fosse quasi completa. Le vicende di
Arezzo da questo momento in poi erano le stesse di Roma. In questo periodo i Romani vennero sconfitti dai Galli Gesati nei dintorni di Arezzo. Nel 217 a.C. Annibale sconfisse i Romani nella battaglia del Trasimeno. Gli Etruschi Aretini in questa occasione tentarono di ribellarsi a Roma, ma inutilmente. Nel 205 a.C., durante le Guerre Puniche, Arezzo offrì il suo aiuto militare ed economico a Roma nella lotta contro Cartagine. I Romani, sbarazzatisi di Annibale, continuarono la romanizzazione dell'Etruria (202 .C.) e particolarmente di Arezzo e dintorni.
Dopo un lungo periodo di pace, Arezzo passò sotto il potere di Giulio Cesare, il quale provvide alla
rinascita della città, incrementandone l'economia e dando lustro specialmente alla produzione di
ceramica.
La storia si sa è lunga e avvincente, ed il periodo storico che Arezzo Celtic Festival si propone di voler far rivivere non è soltanto riferito alle battaglie poiché sarebbero innumerevoli e soli tre giorni di rievocazione non basterebbero. Ciò che però si può fare è raccontare l'incontro di questi popoli, le loro usanze conmodi e costumi differenti.
Popolazioni con ideologie e religioni che in questo lasso di tempo ebbero modo di scontrarsi più volte ma anche di allearsi, processo storico che comunque ha raggiunto il fine di conoscersi e fondersi in una civiltà che a tutt'oggi rende fiero qualsiasi Italiano nel modo.
Volendo nello specifico descrivere l'Evento di Arezzo Celtic Festival, dal punto di vista di rievocazione storica, non si deve pensare di assistere ad un susseguirsi di sanguinose e violente battaglie, ma bensì in questa manifestazione, la storia rallenta, e si sofferma su quello che è l'aspetto più importante, quello culturale.
Quindi, al di là di ogni aspetto bellico, che fa comunque da sfondo alla rievocazione storica di Arezzo
Celtic Festival, ciò che viene rappresentato sono gli usi e i costumi di queste popolazioni, che seppur li rendevano ostili fra di loro, li accumunava nelle festività rurali che ne scandivano il calendario dell'anno. Il solstizio d'Estate che avviene il 21 giugno era uno di questi momenti importanti comuni a ad ogni società pagana che viveva di agricoltura e pastorizia.
Questa era una festività ancestrale assai importante nelle comunità agricole e pastorali; era il momento dedicato al raccolto, e la presenza delle popolazioni celtiche (galli) in alcune di queste battaglie e le loro usanze hanno ispirato il carattere della rievocazione.
Gli accampamenti che si ritrovano all'interno della manifestazione, sono principalmente tre: Etruschi,
Romani e Celti.
Ed è su quest'ultima popolazione poco conosciuta che si vuole incentrare l'interesse educativo del
pubblico. Accadeva anche nelle società romaniche che alcuni scontri in particolari occasioni venissero
sospesi per poter dar luogo al regolare svolgimento delle attività agricole atte al sostentamento
necessario della popolazione.
Arezzo Celtic Festival si ispira alle vicende storiche legate alle terre etrusche di Arezzo del periodo
s t o r i c o c h e v a d a l I V a l I I I s e c o l o a . C . Questo periodo di declino Etrusco fu motivo di un susseguirsi di guerriglie, alleanze, lotte e rivolte atte a definire un assetto alla città che di fatto era fin da quei tempi un'importante oggetto di conquista non s o l o d a p a r t e d e l l a c i t t à d i R o ma .Nel IV secolo a.C. Arezzo, Chiusi e Perugia si allearono Anche per le società celtiche era così, e questo avveniva per ogni festività in un aurea di solennità che di fatto colma questi eventi di una riverenza che affascina ed è tutt'oggi capace di ammaliare , riavvicinare e riappacificare l'uomo alla Madre Terra. Il Druido infatti, poteva ordinare di sospendere gli scontri e costringere le parti avversarie a tornare ai loro compiti ma soprattutto li esortava a onorarne ritualità e festeggiamenti. La figura del druido infatti, era al vertice della società celtica e rappresentava la massima carica politica e religiosa. Persino il grande Giulio Cesare fu colpito dal loro potere, filosofi e scrittori del tempo ne narrano con grande rispetto l' antica sapienza.
All'interno della Manifestazione, i popoli Etruschi autoctoni avranno modo di ritrovarsi davanti i minacciosi accampamenti romani. Tra loro le diatribe non mancheranno ma l'alleanza con i popoli
Celti e la presenza del loro Druido, daranno modo di sospendere minacce e scontri, per riunirli attorno ad una grande fuoco sacro nel giorno dove il sole si sofferma in cielo durante il solstizio d'Estate, dopo più di 2000 anni, questi popoli si ritrovano non per combattere ma per festeggiare e sancire la pace.